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Sarà visitabile sino al prossimo 19 Marzo ed è curata dal Critico d’Arte Roberto Sottile

Un mondo onirico, animato da tante storie che prendono forma grazie ad una tavalozza vivace che ci restituisce la forza e la vitalità più pura ed autentica della pittura e della ricerca di Lorenza Parrotta. Le sue storie, infatti, si confrontano con la dimensione del sogno, ma attraverso il sogno ridanno frammenti di una quotidianetà animata da richiami e popolazioni lontane, che ancora oggi, con i loro costumi ed usi, caratterizzano la vita sociale.
Possiamo, dunque, affermare che la ricerca atistica dell’autrice si contraddistingue e si rivela una pittura antropologica: da una parte forme morbide, elementi visivi come i fiori che rendono armonica la scena; dall’altra il colore vibantre che amalgama tutto e diventa il legame essenziale per far emergere dalla superficie storie lonatane. La sua pittura diventa, oltretutto, viva perché il suo sguardo ci racconta la bellezza dell’anima.
Possiamo, quindi, affermare che la pittura di Lorenza è senza tempo, in quanto le sue opere rappresentano uno uno spaccato sulla vita delle donne, sull’importanza dell’identità e sulla consepevolezza della propria storia e delle proprie origini. Osservando queste storie di luci e colori, di mondi lontani e di bellezza, si ha quasi l’impressione che da un momento all’altro ogni cosa, oggetto, persona, elemento, possa prendere vita ed invadere il nostro spazio costringendoci a diventare da semplici osservatori, autentici protagonisti.