Provoca indignazione l’episodio accaduto Domenica scorsa a Campiglia Marittima, in provincia di Livorno. Sputi, calci e offese antisemite nei confronti di un bambino di 12 anni da parte di due ragazze di 15. Il padre della vittima, naturalmente, costretto a denunciare l’episodio

«Solidarietà e vicinanza al ragazzo colpito, alla sua famiglia e alla Comunità ebraica» ha dichiarato, nel frattempo, il Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese. L’accaduto, purtroppo, si tinge di tinte ancor più raccapriccianti in quanto, Giovedì 27 Gennaio, ricorre la cosiddetta Giornata della Memoria, quella che per alcuni italiani, evidentemente, non risente del necessario significato dopo il dramma che ha colpito, senza colpo ferire, la storia dell’umanità.
«Alla vigilia della celebrazione della Giornata della Memoria – ha, infatti, proseguito il Ministro – suscita profondo sdegno e dolore la vile aggressione antisemita ad un ragazzo della provincia di Livorno insultato e colpito da due coetanee soltanto perché ebreo». Il valore del ricordo, tuttavia, resta al di sopra di ogni atto di inciviltà e barbarie, affinché un crimine come quello della Shoah non si possa ripetere.
Per cui il 27 Gennaio, nonostante tutto, rappresenta ancora il momento di riflessione collettiva sulle atrocità commesse nei campi di sterminio nazisti. E’ il giorno in cui, nel 1945, Auschwitz si mostrò al mondo in tutta la sua drammaticità, in quanto oltre 6 milioni di persone fra donne, uomini, vecchi e bambini, furono uccisi solo perché ebrei.
«Questo episodio – ha, poi, concluso la titolare del Viminalenon riguarda soltanto la famiglia del giovane e la Comunità ebraica, alle quali va la mia solidarietà e vicinanza,  ma tutti i cittadini che credono nei valori della democrazia, della tolleranza e del rispetto di ogni fede religiosa. Desta sgomento e tristezza che siano anche degli adolescenti ad utilizzare espressioni e insulti razziali che offendono la memoria delle tante vittime dell’Olocausto sul cui valore universale non è tollerabile alcun arretramento».