Pausa pranzo sempre più cara e i ticket riescono a coprire solo la metà del costo
Un tema che con l’impennata dello smart working era stato accantonato, ma che ora, dopo il rientro in massa negli Uffici, torna a pesare sui portafogli dei lavoratori italiani. Le Imprese che gestiscono i ticket non hanno dubbi. Per rendere più ricchi i buoni, bisogna portarli a 10 euro.
Le Società chiedono al Governo di intervenire con la prossima Legge di Bilancio o con un provvedimento Fiscale per arrivare almeno a 10 euro. Mossa che andrebbe in linea con l’innalzamento già deciso dall’Esecutivo nel 2023. In Europa, la media di esenzione è a 11 euro. Le Aziende chiedono al Governo di portarla in Italia da 8 a 10 euro.
Il che porterebbe ad un aumento del valore dei buoni pasto di almeno 2 euro, riuscendo quindi a coprire una fetta maggiore del costo della pausa pranzo. Il caro vita è la prima preoccupazione per il 60% dei lavoratori, con punte fino al 70% nella generazione Generazione Z. Perciò, in questo contesto, strumenti come il buono pasto diventano essenziali.