Con un programma ricchissimo, da Mozart a Stravinskij passando per Ravel e Debussy, Charles Dutoit debutta al Teatro La Fenice di Venezia nei due concerti in programma Sabato 15 e Domenica 16 Gennaio nell’ambito della Stagione Sinfonica 2021-2022

Il maestro francese, recentemente nominato Direttore ospite dell’Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo, dirigerà la compagine veneziana in un programma musicale diviso in due parti. Nella prima, verrà eseguito Ma Mère l’Oye di Maurice Ravel, nella versione per Orchestra, e la Sinfonia 39 in mi bemolle maggiore di Wolfgang Amadeus Mozart; nella seconda il Prélude à l’après-midi d’un faune di Claude Debussy e L’Oiseau de feu di Igor Stravinskij anch’esso nella versione per Orchestra realizzata nel 1919.
Dietro l’evocazione dell’infanzia, vi si ritrova quel gioco ironico caro a Ravel, fatto di meccaniche immagini ritmiche, di rigidi metri di danza, di pentatonici esotismi. Nata nel 1911 come suite pianistica a quattro mani, ispirata a cinque fiabe francesi, questa composizione fu trasformata in un balletto in cinque quadri che venne rappresentato per la prima volta a Parigi nel 1912.
La Sinfonia 39, invece, composta nell’estate del 1788, costituisce l’estremo lascito di Mozart. A differenza delle Sinfonie sorelle, appare la meno facilmente riconducibile a una lettura univoca e la meno facilmente suscettibile di un’interpretazione in chiave simbolica. Ma a dispetto della sua difficoltà a essere ‘inquadrata’, questa Sinfonia è forse nel catalogo strumentale del musicista austriaco, la sola capace di rappresentare l’intero universo sonoro mozartiano.
Ad aprire la seconda parte del programma sarà il Preludio al pomeriggio di un fauno di ClaudeDebussy, un monologo in cui un fauno, risvegliatosi sotto la calura del sole pomeridiano, medita suonando il proprio flauto sul corteggiamento e l’incontro erotico con due ninfe, sospeso fra sogno, immaginazione e realtà. Infine, in chiusura, Dutoit dirigerà la suite sinfonica dal balletto L’Oiseau de feu di Stravinskij, composizione che segnò la prima affermazione dell’originalità del ventottenne autore, imponendolo definitivamente all’attenzione internazionale.