Un ordigno trasportato da subacquei a cavallo di piccoli siluri

Un nuovo raid dell’intelligence ucraina beffa per la seconda volta gli apparati di sicurezza di Mosca e colpisce l’obiettivo più difeso di tutti. Gli incursori di Kiev sono riusciti a far esplodere una carica alla base di uno dei pilastri in cemento.
I danni paiono limitati e la circolazione sarebbe stata sospesa solo per il tempo necessario a verificare le condizioni del viadotto. Gli ucraini sostengono di avere piazzato 1.100 chili di plastico proprio sotto le fondamenta. E se fosse vero, si tratterebbe di una detonazione tale da compromettere la stabilità dell’Opera.
Anche se l’effetto militare dell’attacco è tutto da valutare, l’impatto propagandistico sembra altissimo.  Gli Stati Uniti sostengono che almeno 13 velivoli sono stati inceneriti, ma poi le fonti dichiarano che sono stati 20. E Sabato, infine, ci sono stati attentati contro alcuni Ponti ferroviari nelle regioni russe, vicine alla frontiera ucraina.