Tiene banco in questi giorni la vicenda Chievo, una Società indebitata sino al collo che avanza ancora pretese di iscrizione al Campionato di B nonostante le presunte insolvenze nei confronti dell’Agenzia delle Entrate

Ma che calcio sarebbe e, soprattutto, da quali regole sarebbe governato uno sport in cui le massime Istituzioni, perdendo in autorevolezza e credibilità, fossero disposte a rimangiarsi tutto pur di riammettere la Società di Campedelli a disputare la Stagione 2021-2022. Non dimentichiamo che il Presidente della FIGC Gabriele Gravina, nel momento in cui si è insediato al vertice della Federazione, ha subito introdotto una regola aurea, ossia quella di impedire ai club impelagati nei meccanismi farraginosi della Giustizia Sportiva di integrare con ulteriori documenti e materiale cartaceo i vari ricorsi e/o controricorsi da presentare.

L’obiettivo era, appunto, quello di eludere la possibilità che il pallone fosse irrimediabilmente ‘sgonfiato‘ dalla tempistica quasi biblica dei tanti Tribunali italiani, di ogni Ordine e Grado. Intanto, regna una totale confusione. I tifosi, nella maggior parte dei casi, sono increduli e disorientati dinanzi al rincorrersi di notizie a dir poco incomplete e contradditorie. Nessuno degli addetti ai lavori, infatti, ha avuto modo di leggere le carte, eppure non si fa altro che parlare di cifre, di rate non pagate e quant’altro.

Sarà, comunque, il Collegio di Garanzia del CONI a concludere l’iter della Giustizia Sportiva. Dopodiché i clivensi potranno ricorrere alla Giustizia Ordinaria investendo i vari Tribunali Amministrativi Regionali (TAR) e, finanche, il Consiglio di Stato. Tuttavia, la decisione è attesa per Venerdì 23 Luglio, alla vigilia del sorteggio del Calendario previsto a Ferrara nella giornata di Sabato 24. In un primo momento si era parlato di Martedì 27, ma è giusto evitare che al posto del Chievo o dell’eventuale squadra subentrante, il Cosenza, vi sia una X a comparire sul tabellone delle partite da disputare.