L’Istat ha fornito in questi giorni i dati relativi al mercato del lavoro, mettendo in evidenza una crescita sostanziale degli occupati nell’arco del 2021. In realtà, è soltanto ‘fredda‘ statistica che non tiene conto di come la stragrande maggioranza dei nuovi contratti è a tempo determinato

È sempre un dato confortante sapere che in Italia aumentano gli occupati, ma la differenza, per poter esprimere un giudizio di merito, è data non tanto dalla quantità del numero dei lavoratori assunti, quanto dalla qualità dei contratti adottati, in riferimento alla loro tipologia. La crescita registrata, infatti, riguarda per lo più lavoratori assunti con contratto a tempo determinato, per cui senza una prospettiva futura e senza alcuna sicurezza di carattere economico e sociale.
Colpisce, dunque, ancora una volta, l’assurdo meccanismo di precarizzazione messo in atto dal Sistema Italia, che continua a violare qualsiasi forma di diritto a garanzia dei cittadini, senza preoccuparsi di salvaguardare e tutelare la cosiddetta ‘dignità della persona’. Una macelleria sociale, dunque, creata dal neoliberismo economico, con la complicità di una pseudo Classe Dirigente, responsabile del disastro a cui stiamo assistendo.
Non è pensabile che le risorse generate nel nostro Paese, siano ancora destinate ad alimentare una ‘farsa‘ che viene, tuttavia, fatta passare ancora per ‘crescita‘, sino a provocare devastanti ricadute sul mercato del lavoro e sulla tenuta demografica di una sgangherata Nazione. I giovani italiani, per fortuna, si sono accorti da tempo di questo ‘gioco al massacro‘, tant’è che l’unica prospettiva da prendere in considerazione è quella di abbandonare una Patria matrigna e di cercare fortuna all’estero, con buona pace di una politica inconcludente.