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Dopo il successo del singolo precedente Che Finale, Layz torna con un brano dai tratti oscuri e crudi che descrive, sotto forma di incubo, il mondo a cui questa traccia è ispirata, quello del noto videogioco e successivo film Silent Hill.
Attraverso questo sogno, l’artista compie un viaggio all’interno di una città fantasma descrivendo con dovizia di particolari ciò che vede, in un cono di disperazione che si dirige sempre più verso la follia.
Al momento del risveglio che, in realtà, non è altro che il prosieguo di questo incubo e che da all’ascoltatore la possibilità di confrontarsi attraverso il finale aperto, si lascia spazio all’immaginazione di chi ascolta.
«Ho sempre considerato Silent Hill, una delle esperienze videoludiche che più mi ha segnato, come un viaggio nelle paure più profonde e recondite dell’essere umano – ha raccontato Layz -. Spesso mi capita di fare incubi o sogni strani per cui, come sempre, ho mescolato le cose intrecciando le mie esperienze con quel mondo immaginario che tanto immaginario ai miei occhi non è mai stato».
Lazzaro Zani, in arte Layz, nasce nel 1993 a Cesena. Fin da giovanissimo la passione per la musica italiana ed in particolare per il rap italiano, ha generato in lui un forte interesse per l’importanza delle parole, il posizionamento di esse all’interno di un testo musicale e l’attitudine con cui vengono esposte, tanto da voler prender parte a questo mondo artistico.
Scrivere, per lui, significa riuscire ad esternare ciò che a parole gli risulta difficile, se non impossibile. E’ un sognatore, a volte rimane seduto e solo lui sa cosa pensa, ma questa è la sua forza: riuscire talmente bene a guardarsi dentro da poter creare poi un disegno fatto di parole che lo rappresenta in tutto e per tutto.