Dopo 65settimaneSinner non è più il numero 1 al mondo
Il fatto di essere soltonto loro, li costringe a specchiarsi uno dentro l’altro. Forse non è un caso che si siano alternati nelle vittorie degli Slam. La resa di Wimbledon è servita eccome ad Alcaraz, pure troppo vista la partita di ieri. Carlos, infatti, è sceso in campo con un solo obiettivo: non far giocare Sinner e ne è uscita fuori una strana Finale.
Il problema è che ieri lo spagnolo ha giocato in modo straordinario. E se a Wimbledon era stato l’azzurro a fissare il livello da raggiungere, ieri Alcaraz ha dimostrato di aver fatto un passo avanti fino a superarlo. Sbagliare, quando si gioca a livelli mai toccati prima, rientra nell’ordine delle cose. Cahill e Vagnozzi sanno meglio di chiunque altro cosa fare.
Il vantaggio di questo inedito duopolio è che il prossimo esame arriverà in fretta. Molto probabilmente in casa, a Torino, alle Finals. Qando in campo ci sono Sinner e Alcaraz, non si racconta mai una partita sola. Il risultato conta sempre, ovvio, ma sarebbe riduttivo limitarsi a ciò senza cogliere le sfumature che alimentano una rivalità così profonda. Anche se questa volta la risposta è stata chiara: Alcaraz si è ripreso lo scettro.