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Impegnata in molte battaglie civili presiede l’Associazione Una Nessuna Centomila

Fiorella Mannoia non si tira mai indietro quando c’è da lottare contro le ingiustizie. «È sempre stato così. Se qualcosa non mi piace – racconta l’artista il mio silenzio mi mortifica. Mi sento vigliacca. Che senso ha il nostro passaggio sulla terra se non ci possiamo spendere per gli altri».
La pasionaria della musica d’autore ha, infatti, sempre difeso i deboli e gli emarginati, dalle donne che subiscono violenza alle vittime della guerra. «Non sono l’unica – ha, poi, dichiarato -. Ci sono tanti altri artisti che come me si lasciano coinvolgere in queste cause».
Sottolinea di non sentirsi un’eroina, convinta com’è che gli artisti abbiano il compito di smuovere le coscienze. «A questo serviamo. Non credo che Picasso quando ha dipinto Guernica pensasse che con il suo quadro avrebbe fermato la guerra civile». Nata a Roma, ad aprirle gli occhi sul mondo è stato Fabrizio De André. «Forse l’autore che più ha cambiato la mia vita» ammette.