Fu proprio nel Cortile del Palazzo che il 30 Novembre 1786 furono distrutti tutti gli strumenti di tortura
Furono bruciate e distrutte tutte le forche e gli strumenti ditortura, in base al nuovo Codice Leopoldino del Granduca Pietro Leopoldo che decretava l’abolizione della pena di morte e della tortura in Toscana, facendone il primo Stato al mondo a tutelare i diritti dell’uomo.
Il Bargello fu adibito per diversi secoli anche a Carcere cittadino e il patibolo era collocato al centro del Cortile. Alla fine del 1786 il Granduca, ormai giunto al culmine di una memorabile Stagione di riforme, ordinò «la demolizione delle forche ovunque si trovino».
Il 30 Novembre di quell’anno, era entrato in vigore il Codice Leopoldino, la riforma penale da lui voluta ispirandosi al GiuristaCesare Beccaria, autore del celebre saggio De’ delitti e delle pene.
Un saggio che riflette in pieno il pensiero dell’Illuminismo politico e giuridico della seconda metà del ’700. Oltre alla penacapitale, il nuovo Codice vietava la tortura e lo squartamento pubblico. La Toscana fu il primo stato al mondo ad abolire la pena di morte.