La pandemia ha fatto capire anche ai non addetti ai lavori cos’è un Paese senza la cultura, ha fatto avvicinare le persone a nuovi bisogni culturali

Non è un caso in Italia, dopo tanti anni negativi ed in controtendenza rispetto all’Europa, che sia aumentata la vendita dei libri ed il numero dei lettori. Stessa cosa anche per il Cinema dove l’incrocio fra l’attrattività italiana, una nuova legge sul tax credit e molte risorse a disposizione, stiano facendo moltiplicare le produzioni.
«Per questo sono sempre più convinto che dopo la fine della pandemia, che è stato uno spartiacque così forte nelle esperienze individuali e collettive che non potrà chiudersi come una parentesi, dobbiamo aspettarci fra gli aspetti positivi una crescita dei consumi culturali degli italiani e formare persone in questi Settori diventa un investimento fondamentale per il Paese, perché la cultura sarà trainante nei prossimi anni».
E’ ciò che ha detto il Ministro della Cultura Dario Franceschini, intervenendo all’inaugurazione dell’Anno Accademico della Fondazione Scuole Civiche di Milano e delle quattro Scuole Civiche di Teatro, Musica, Cinema e Lingue.
«Per questo stiamo ragionando da qualche tempo, su una forma di presenza diretta del Ministero nelle Scuole Civiche. E anche l’idea del Politecnico delle Arti è formidabile. E dovremo concretizzarla anche qui con una forma di partecipazione e sostegno permanente da parte dello Stato. Questo è il mio impegno ed abbiamo ancora un anno di legislatura per concretizzarlo» ha, infine, concluso il Ministro.