Il 27 Giugno 1574, muore a Firenze Giorgio Vasari, pittore, architetto, storico dell’arte e primo ‘ideatore del pettegolezzo

È stato sicuramente il primo vero storico dell’arte, la cui imprescindibile opera è la pietra miliare e il punto di partenza per ogni studioso dell’arte italiana, ma è stato anche un artista che ha lasciato un’impronta forte nel manierismo toscano, con gli affreschi del Salone dei Cinquecento (1567), quelli della cupola del Duomo e la costruzione della Galleria degli Uffizi (1560), oltre al Corridoio Vasariano.
Ma è stato anche un antesignano maestro del pettegolezzo? Senza voler esser accusati di lesa maestà, la domanda è provocatoria, ma lecita. Con le sue famose ‘Vite‘, da Cimabue a Michelangelo, Vasari ha raccontato vita, arte, virtù e anche i vizi, dei 3 secoli d’oro dell’arte fiorentina.
È noto che si sia preso diverse libertà nel descrivere i grandi artisti italiani e, tralasciando che non sempre il suo giudizio abbia trovato concordi gli studiosi attuali, va sottolineato come, a fianco delle valutazioni più squisitamente artistico-stilistiche, non siano mancati dei dettagli che invadessero la sfera personale degli artisti, particolari intimi, a volte anche piccanti e pruriginosi.
Dato che all’epoca le attuali normative sulla privacy erano ben lungi dall’essere introdotte, il Vasari ha potuto ‘raccontare‘ le manie, le abitudini e i capricci di tutti i più grandi artisti, che ormai erano già quasi tutti morti.