Mancava solo la gaffe del Presidente in un clima già poco sereno per una classifica che preoccupa, per non dire allarma, i tifosi del Cosenza. Ma a poco ore dal posticipo serale, ecco che arriva la smentita di patron Guarascio che chiarisce alcune dichiarazioni estrapolate da una sua partecipazione ad una trasmissione televisiva: «Durante una delle tante interviste cui ho partecipato, in questo intenso periodo di attività politica, ho utilizzato il termine “hobby” per definire la mia esperienza come Presidente del Cosenza.

È chiaro che si è trattato di un “lapsus” e che la parola in questione non spiega e non definisce il mio stretto legame con il calcio cosentino. Una missione sociale innanzitutto, come ho avuto modo di spiegare ben otto anni fa, quando sono stato chiamato ad occuparmi delle sorti dello sport più amato in città, finito all’epoca nel baratro.

Quel desiderio di cimentarmi in un ambito del tutto nuovo per me e così rilevante per la comunità, ha fatto si che nascesse ben presto una passione che mi ha portato a effettuare ingenti investimenti e mettere a disposizione risorse e impegno. I risultati ottenuti,non solo in ambito sportivo, mi ripagano degli sforzi fatti.

Oggi il Cosenza è una solida realtà, un gruppo di uomini e donne che lavorano per crescere sempre più, centinaia di atleti ed atlete che vestono i colori rossoblù. In questi anni abbiamo gratificato la passione dei nostri tifosi, riportando il Cosenza alla ribalta nazionale, abbiamo avvicinato le giovani generazioni facendole innamorare dei lupi. No, il Cosenza non è assolutamente un “passatempo” è una fantastica avventura, un’esperienza positiva, una passione vera». I maligni, però, ritengono che si è trattato, sì di un lapsus, ma freudiano e che nell’errore ci sia, comunque, un fondo di verità. Tesi dalla quale, per ovvie ragioni, dissentiamo.