Dopo i fatti del 2015Marc Márcquez è sempre più odiato da quelli che amano il pilota originario di Tavullia
«Le persone che fischiano me e che fischiano mio fratello Alex solo perché il suo cognome è Marquez, non sono veri tifosi». Parola di Marc Márquez, un Campione a metà che da sempre ha vita difficile, specialmente quando corre in Italia. Ma dopo aver vinto il Gran Premiod’Italia sul circuito del Mugello, i fischi ricevuti sulla pista toscana sono stati fortissimi.
Eppure, dopo la pole position conquistata da Marquez, di fronte al diluvio di fischi piovuti verso lo spagnolo, il Direttore TecnicoDavide Tardozzi si era platealmente rivolto verso il pubblico urlando «Zitti, dovete stare zitti», portandosi l’indice alla bocca. Poi il manager aveva indicato la sua t-shirt, volendo sottolineare come il pilota spagnolo rappresenti una squadra italiana, la Ducati appunto.
Un gesto che lo stesso Márquez ha gradito abbastanza: «Voglio ringraziare Davide perché mi ha supportato molto. Alla fine questo è uno sport e se sei un vero appassionato di moto, puoi tifare tranquillamente per il tuo pilota. Io ho vinto con un team italiano, su una moto italiana e su un circuito italiano e voglio godermi questo giorno molto speciale». Ma è pur vero che da queste parti la gente non dimentica il proprio idolo e Márquez questo dovrebbe capirlo.