Ogni aggettivo quando si parla di Leonardo rischia di essere riduttivo per quello che è stato un genio universale, una delle figure più importanti della storia artistica e scientifica dell’umanità

Fin da fanciullo dimostrò una fantasia e una curiosità fuori dal comune e ben presto trovò l’ispirazione per cominciare i primi disegni. Il padre, compreso quale sarebbe stata davvero la sua strada, lo introdusse giovanissimo alla Bottega d’Arte più importante del periodo: quella del Verrocchio.
In poco tempo Leonardo dominò molteplici tecniche e discipline, tanto che il Verrocchio abbandonò la pittura quando si accorse che non avrebbe più potuto superare l’allievo.
Ma la vera molla che lo spinse a confrontarsi con i molteplici mondi della scienza e dell’arte, fu la curiosità; un divorante desiderio di conoscenza da esaudire attraverso lo studio e la comprensione di quanto ci fosse di utile e di affascinate nella natura, per penetrarne i segreti e mettergli al servizio dell’uomo.
Leonardo, infatti, fu uno dei primi scienziati ad operare con un criterio che si avvicinava al vero metodo scientifico (Galileo); nei suoi codici ritroviamo rigore e intuizioni stupefacenti, anche per gli scienziati odierni. Sulla sua arte si sa quasi tutto, meno conosciuta la vita privata di cui fu molto geloso e le tante teorie e curiosità fiorite sulla sua figura ne hanno solo accresciuto il fascino enigmatico.
Fu un girovago e in molti luoghi ha lasciato una grande impronta, dalla Firenze medicea, alla Lombardia sforzesca, fino alla Francia di Francesco I dove, tra l’altro, morì, ma nessun luogo si può definire elettivamente come ‘leonardesco‘, perché il genio di Leonardo, in fondo, appartiene a tutto il mondo.