Italia in campo per tutelare e promuovere la salvaguardia di queste creature con decine di Centri per il recupero e la riabilitazione dislocati anche presso le Aree Marine Protette
Ad oggi sono 130 Riserve Naturali e 19 Aree demaniali ad occuparsi di tartarughe, un vero distillato di natura dove sono tutelati habitat di fondamentale importanza anche per la sopravvivenza di tante specie animali e vegetali a rischio di estinzione. Un impegno profuso quotidianamente da un esercito di specialisti e volontari in azione su tutto il territorio nazionale.
Il rischio di estinzione per numerose specie è rappresentato quasi esclusivamente dall’inquinamento prodotto dalle attività umane e la contaminazione del loro habitat naturale in tutto il mondo. Per l’occasione, il Centro Recupero Animali Marini del Parco Nazionale dell’Asinara ha sviluppato degli studi proprio sull’inquinamento. Da questi, è emerso che il 70% degli esemplari ritrovati in difficoltà ed ospedalizzati nell’Osservatorio del Mare, presenta una costipazione intestinale causata dall’ingestione di materiale plastico che, purtroppo, abbonda nei nostri mari.
Le tartarughe marine possono essere definite delle sentinelle dello stato di inquinamento delle nostre acque, dal momento che la loro salute è strettamente correlata allo stato di salute dell’ecosistema marino. Obiettivo dell’intera giornata, dunque, è approfondire la tematica delle degenze correlate all’inquinamento, con l’allestimento di un espositore dove è stato sistemato sia del materiale plastico che porzioni di lenza, raccolte nell’arco degli anni, che sono state estratte o ritrovate sugli esemplari in degenza al momento del loro recupero.
Verranno, inoltre, proiettate all’ingresso dell’Osservatorio del Mare, le immagini relative agli esemplari ricoverati a causa di queste problematiche. L’attività di sensibilizzazione pone l’attenzione su buone abitudini per contribuire alla diminuzione dell’inquinamento.