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Si trova a 54 metri di profondità e penetra nei meandri della terra

Commissionato nel 1527 da Papa Clemente VII° all’architetto Antonio Sangallo il Giovane, questa meraviglia architettonica senza precedenti, scavato nella roccia vulcanica, ha una una profondità di circa 54 metri e un’ampiezza di 13 metri di diametro.
Il nome originario non era Pozzo San Patrizio, ma Pozzo della Rocca, poiché era situato vicina alla Rocca Albornoz e svolgeva una funzione di approvvigionamento idrico, tanto che le sue scale venivano percorse anche da muli.
Soltanto nell’‘800 il Pozzo assunse la denominazione che tutti noi oggi conosciamo e che non ha alcuna attinenza con personaggi del luogo, bensì semplicemente fa riferimento all’abisso irlandese dove era solito pregare San Patrizio.
Ebbene, la leggenda narra che il Santo irlandese sarebbe stato custode di una grotta senza fondo attraverso la quale i fedeli potevano convincersi dell’atrocità delle pene dell’inferno. Solamente chi fosse riuscito a raggiungerne il fondo, superando una serie infinita di prove, avrebbe ottenuto la remissione dei peccati e l’accesso al Paradiso.
Il Pozzo di San Patrizio di Orvieto riflette, infatti, architettonicamente questo concetto di un Pozzo senza fine, in quanto è un’enorme cavità che presenta 2 ampie scale a chiocciola composte da 248 gradini l’una ed è talmente profondo che sembra, appunto, non finire mai.