È uno dei registi iraniani più apprezzati dei nostri tempi
«Credo che sia il momento per chiedere a tutti gli iraniani che sono nel mondo: mettiamo da parte problemi, le differenze, perché la cosa più importante è la libertà del nostro Paese». È questo l’appello del regista dissidente iraniano Jafar Panahi dal Palco del Festival di Cannes.
Il regista iraniano ha raggiunto l’evento per la prima volta dopo esser stato incarcerato e dopo che per anni gli è stato proibito di lasciare il proprio Paese. La Giuria, presieduta dall’attrice Juliette Binoche ha assegnato i Premi di questa edizione ritenuta da molti di buon livello.
Al film A simple accident è andata, quindi, la Palma d’Oro. Il resto del Palmares ha visto elencarsi l’alternanza di diverse nuove generazioni ad alcune certezze, ormai, datate. Nessun riconoscimento, infine, per l’italiano Mario Martone, in gara con la pellicola dal titolo Fuori.