E’ di queste ore la polemica all’interno del Governo sull’ipotesi di un vaccino obbligatorio per quanti lavorano nella Pubblica Amministrazione

Lo scontro si è innescato all’indomani del V-Day fra la Sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa che ha lanciato questa ipotesi e la Ministra per la PA Fabiana Dadone che, invece, si è mostrata contraria definendolo un «metodo coercitivo assurdo».

In realtà la Zampa si era espressa dichiarando che il vaccino contro il Covid-19 «dovrebbe essere obbligatorio per tutti i dipendenti pubblici. Quindi anche insegnati e altri lavoratori della Pubblica amministrazione». Le sue parole, però, non sono piaciute alla Ministra la quale ha sottolineato di non essere una «grande appassionata dell’obbligo in campo vaccinale».

«Credo che debba essere una precondizione per chi lavora nel pubblico», ha insistito la Zampa che ha, poi, ricordato come in Italia «i bambini, se non sono vaccinati, non possono andare nelle Scuole pubbliche». Insomma, una querelle che non sembra destinata ad avere un grande seguito nei prossimi giorni, anche perché il Governo, sin dall’inizio, è stato abbastanza chiaro sella ‘libertà di scelta’ da parte dei cittadini.