Zelensky vede Erdogan e riparte, mentre Putinresta a Mosca
Per tutto il giorno l’unico viavai davanti all’ingresso del Palazzo Dolmabahce di Istanbul è quello dei turisti che salgono e scendono dal Vaporetto che fa la spola con la sponda asiatica del Bosforo. È oramai sera, infatti, quando arriva la notizia che i colloqui diretti tra russi e ucraini, che si sarebbero dovuti tenere oltre il Portone marrone dell’exPalazzo dei Sultani, sono stati rinviati.
Il Segretario di Stato americano Marco Rubio parla di impasse, mentre il Ministero degli Esteri turco ridimensiona le aspettative. La Delegazione moscovita atterra in mattinata in città, annunciando l’inizio dei Negoziati a porte chiuse alle 11:00, per poi rettificare che i colloqui slitteranno al pomeriggio e, infine, al giorno dopo.
La verità è che la Rappresentanza ucraina capitanata dal Presidente Zelensky al mattino è ancora in volo verso Ankara. Non dimentichiamo che è stato Putin ad indicare il luogo e la data. L’ucraino allora ha rilanciato, suggerendo proprio il Vertice in questione. Zelensky, nelle ultume ore, ha definito la Delegazione russa «una farsa», scatenando la Portavoce della DiplomaziaMaria Zakharova, che per tutta risposta lo ha chiamato «clown».