Nel viaggio attraverso le meraviglie delle Biblioteche d’Italia, tocca alla Biblioteca Marucelliana di Firenze svelare un Patrimonio ricco di cultura ed arte industriale

Dedicata all’abate Francesco Marucelli, l’Istituto fiorentino venne aperto al pubblico il 18 Settembre del 1752, dopo che il frate decise di donare alla sua città natale la sua Libreria, composta da oltre 6 mila volumi. A questa si aggiunse la collezione del nipote Alessandro e quella di Francesco Di Ruberto, che conta circa 53 mila stampe e 3.200 disegni, costituendo uno dei Fondi più importanti delle Biblioteche italiane.
Fra i disegni spicca lo studio anatomico di un crocifisso di Raffaello ed un ritratto di Caravaggio, contenuto in un taccuino che raccoglie i ritratti di pittori, scultori, letterati e scienziati eseguiti dal romano Ottavio Leoni, agli inizi del ‘600. Il carattere popolare della Marucelliana e il legame fortissimo con Firenze, si rimarcano ancora con il Fondo Arte Industriale, aperto dal Direttore Guido Biagi nel 1887.
Nucleo fondamentale per gli studiosi di arti decorative, il Fondo comprende 8 mila volumi provenienti da tutta Europa, che racchiudono l’arte del disegno, le tecniche fotografiche, la lavorazione del legno, del marmo, del vetro, dei metalli e del Settore tessile. «Già dalla metà dell’Ottocento la preoccupazione costante dei vari Direttori è stata quella di destinare questa Biblioteca ai giovani studiosi – ha spiegato l’attuale Direttore Luca Bellingeri -. In quegli anni, infatti, la vita culturale ed intellettuale fiorentina è stata particolarmente vivace».