Era il 10 Maggio scorso quando, nella delusione generale, la classifica decretava il quartultimo posto per la squadra rossoblù con la consequenziale retrocessione in Serie C

Oggi 15 Luglio, la FIGC dovrebbe ufficialmente ratificare la decisione della Covisoc di respingere il ricorso del Chievo e, quindi, la sua iscrizione al Campionato di B per la Stagione 2021-2022. Un’eventualità che, di fatto, spalanca le porte al Cosenza per la sua riammissione nel calcio che conta, anche se la parola fine dovrà pronunciarla il Collegio di Garanzia presieduto da Franco Frattina il prossimo 27 Luglio, senza però entrare nel merito del contezioso legale in quanto il suddetto organismo afferente al CONI non ne avrebbe facoltà.

Chiaro, a questo punto, che una domanda è d’obbligo: saprà il Presidente Guarascio trarre insegnamento da questa burrascosa vicenda? Guardando a ritroso non si può, tuttavia, negare che gli errori commessi sono stati tanti, a cominciare dal modo in cui è stata allestita la rosa nella passata Stagione, compreso lo sciagurato mercato di riparazione che ha fatto registrare, tra l’altro, l’assurda cessione di Baez in piena lotta salvezza.

Se la parsimoniosa gestione dei conti permette ora alla Società di Via degli Stadi di farsi trovare pronta per la reiscrizione in Serie B, c’è da aggiungere, inoltre, che la politica del ‘braccino corto‘, portata in cadetteria alle estreme conseguenze, non può affatto ritenersi compatibile con gli obiettivi di un ambiente che vanta al seguito migliaia di tifosi come, difficilmente, capita ad altri club che militano, al contrario, nella massima Serie.

E’ anche vero che il calcio dei diritti televisivi ha, in molti casi, totalmente ‘drogato‘ il bilancio delle squadre, ma c’è da dire, oltretutto, che le stesse Società possono diventare, per taluni Presidenti, una fonte di guadagno o, talvolta, uno sponsor al quanto redditizio per le proprie attività imprenditoriali, specie quando esse vengono gestite senza la necessaria passione, l’unica ancora in grado di ‘accendere‘ il cuore dei tifosi e di alimentare sogni ed ambizioni al riparo da legittime contestazioni.