L’attore e attivista americano: «La diversità è necessaria a tutti»

Oggi, in tutto il mondo, esistono 196 popoli e gruppi indigeni incontattati. Sono questi i risultati del Rapporto Popoli indigeni incontattati: frontiere di resistenza, pubblicato questa settimana da Survival International, Organizzazione che lotta per i diritti dei popoli indigeni. Secondo le ricerche di Survival, le minacce più gravi sono l’estrazione e lo sfruttamento delle risorse per profitto, che colpiscono il 96% di tutti i popoli incontattati del mondo.
Questo sfruttamento provoca un genocidio silenzioso, lontano dagli occhi del resto del mondo. E, come spesso accade, quando un popolo viene distrutto, insieme a lui muoiono anche la sua Lingua, la sua Cultura e la sua Religione: «Da tempo sono convinto – ha sostenuto l’attoreche la diversità di questo pianeta sia necessaria per la nostra stessa sopravvivenza e che i diversi popoli e le diverse culture del mondo, siano essenziali per la salute di tutti».
La decisione dei popoli incontattati di rifiutare il contatto con l’esterno è una scelta attiva e continua, presa in reazione alle tante circostanze. Vivono nelle foreste più remote e a volte anche sulle Isole. Sono ben consapevoli del mondo esterno, ma spesso rifiutano di farne parte: «Per molti di loro – conclude, infine, Richard Gerequesta decisione scaturisce dal ricordo dei contatti e delle invasioni devastanti
avvenuti in passato».