Il Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese ha presieduto al Viminale la riunione del Centro di coordinamento dell’attività di monitoraggio, analisi e scambio permanente di informazioni sul fenomeno degli atti intimidatori nei confronti dei giornalisti

L’incontro si è reso necessario dopo l’intensificarsi degli attacchi sulla rete e i gravi atti di violenza che hanno riguardato alcuni cronisti nel corso di manifestazioni di protesta contro i provvedimenti adottati dal Governo per contenere la diffusione del Covid-19. Non è rimasta, pertanto, inascoltata la voce dell’Ordine dei Giornalisti che, insieme ad altri esponenti Istituzionali e di Associazioni, ha sollecitato un intervento a tutela di chi fa informazione e viene aggredito da chi sostiene le proprie tesi con la violenza.

Nel corso della riunione, alla quale hanno partecipato, tra gli altri, il Capo della Polizia Lamberto Giannini, il Vice Vittorio Rizzi, il Presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti Carlo Verna ed il Segretario generale della Federazione nazionale della Stampa Raffaele Lorusso, sono state, appunto, esaminate le dinamiche che hanno caratterizzato gli ultimi episodi di intolleranza e violenza.

Tra il Viminale ed i rappresentanti dei giornalisti è stata condivisa, anche alla luce di un incremento del 19% degli episodi censiti al 31 Luglio 2021 rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente, l’esigenza di definire nuovi strumenti operativi per rendere più efficace la prevenzione di un fenomeno che desta grande preoccupazione, anche per le dimensioni che sta assumendo sulla rete, giacché nel 2021 più di una intimidazione su due è avvenuta sul Web.

«L’obiettivo comune – ha, comunque, sottolineato il Ministro Lamorgeseè anche quello di individuare specifiche misure finalizzate a rafforzare la tutela dagli attacchi mossi sulla rete, non solo nei confronti dei giornalisti, ma di tutte le categorie più esposte ad episodi di odio in questa delicata fase storica caratterizzata dalla pandemia».