Una mostra digitale per rafforzare la coscienza civile delle nuove generazioni attraverso lo studio approfondito degli eventi e dei temi legati al ‘900 e, nello specifico, all’Olocausto. A presentarla in video collegamento con alcune Scuole, il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi e la Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni

La mostra è stata realizzata nell’ambito della Convenzione fra il Ministero dell’Istruzione e l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.e rientra fre le attività e le occasioni di studio e ricerca storica per studenti e docenti, delle quali fa parte anche il portale Scuola e Memoria, piattaforma di scambio di buone pratiche sul tema della Shoah, che fornisce approcci, linee guida e materiali didattici per giovani e insegnanti di ogni ordine e grado.

«Si tratta di un progetto straordinario, che mette al centro i giovani, il loro protagonismo, la loro capacità di incidere nella società attraverso la conoscenza. Studentesse e studenti in questi anni si sono confrontati con superstiti, familiari delle vittime, esperti, approfondendo pagine tragiche della nostra Storia – ha dichiarato il Ministro Patrizio Bianchi -. Non dobbiamo smettere mai di ricordare e promuovere occasioni di consapevolezza. Questa mostra racconta il percorso fatto in tutti questi anni dalle nostre Scuole, in collaborazione con l’UCEI, per contribuire al pieno sviluppo di ogni bambino e ragazzo per costruire Comunità più inclusive e giuste».

Negli anni, una selezione di opere di bambini e ragazzi ha attraversato il territorio nazionale, per dare la possibilità a cittadine e cittadini di fruire dei lavori degli studenti e, attraverso di questi, di occasioni formative e di conoscenza. L’inaugurazione del portale, adesso, amplia queste possibilità. Collegandosi al sito, i visitatori potranno approfondire il tema delle leggi razziali, il loro impatto sulla Scuola, comprendere come era articolato l’universo concentrazionario.

«Oggi la sfida della memoria e della conoscenza della Shoah, in tutte le sue dimensioni e interdisciplinarità, è quella di collegare passato e presente. Non come generico monito morale, ma come vissuto quotidiano in cui siamo immersi. E occorre coraggio per dare giusto nome e identificazione ai fenomeni che viviamo. La lotta all’odio antisemita nelle diverse espressioni, anche moderne e contorte, come l’odio per lo Stato d’Israele, il sostegno alla vita ebraica e alla libertà di culto, lo studio e la conoscenza della Shoah, rappresentano i pilastri di strategia per i prossimi anni» ha dichiarato la Presidente UCEI Di Segni.