Preoccupa e non poco l’aumento dei contagi su tutto il territorio nazionale. Per i Dirigenti scolastici, infatti, occorre più tempo per adeguarsi alle nuove norme e risolvere il nodo della privacy in classe

Puntuale è arrivata sui tavoli del Presidente Draghi, del Ministro Bianchi e dei Governatori delle Regioni, la lettera inviata da circa 2 mila Presidi italiani che chiedono un’immediata interruzione delle lezioni in presenza, con conseguenziale ripresa della Didattica a Distanza. «Una programmata e provvisoria sospensione delle lezioni in presenza, con l’attivazione di lezioni a distanza per due settimane, è sicuramente preferibile ad una situazione ingestibile che provocherà con certezza frammentazione e scarsa efficacia formativa» scrivono, infatti, nella loro missiva.

«Stiamo assistendo con preoccupazione all’escalation di assenze – hanno, poi, aggiunto -. Abbiamo personale sospeso perché non in regola con la vaccinazione obbligatoria e, ogni giorno di più, personale positivo al Covid, che non potrà prestare servizio e nemmeno potrà avere un sostituto». Per il Presidente dell’Associazione Nazionale Presidi Antonello Giannelli la situazione, oltretutto, è al quanto preoccupante: «La mia proposta era DaD fino al primo Febbraio e, nel frattempo, aumentare il numero dei vaccinati fra gli studenti».

Ma, intanto, il Governo tira dritto, con il Ministro all’Istruzione Patrizio Bianchi che non si è certo attardato nel rassicurare i Sindacati che in più di una circostanza hanno manifestato dubbi e perplessità sul rientro scolastico previsto, in prevalenza, per Lunedì 10 Gennaio. «Le vacanze, com’era prevedibile, sono state una specie di ‘liberi tutti’ – ha, infine, dichiarato Mario Rusconi, Presidente ANP del Lazio -. Per questo occorre impedire che i contagi rimbalzino sulla Scuola, è importante fare uno screening per ragazzi e bambini, in altre parole un tampone in hub riservati, come era stato promesso. Non è pensabile che i genitori si mettano in fila e debbano anche spendere soldi».