L’iniziativa si articola attorno al tema delle relazioni tossiche e delle dinamiche psicologiche della dipendenza affettiva

Il Museo Storico della città di Lecce ospita il capitolo finale di #Lasciamiandare il progetto di Monica Marioni che si è sviluppato in un itinerario diffuso in varie Sedi italiane. Il contenitore racconta della progressiva riconquista del proprio giudizio, della corretta prospettiva di sé e del mondo, alla fine di una relazione tossica.
Partendo da un’esperienza personale, il progetto si articola in un corpus di opere che hanno come tema le dinamiche psicologiche emblematiche della dipendenza affettiva. La ricerca di Monica ha come primario obiettivo non quello di raccontare soltanto una storia di abusi, bensì il cammino di uscita da essi, ovvero il risveglio della persona.
Il titolo, inoltre, non vuole richiamare un disperato grido d’aiuto; al contrario è il fermo, lucido e preciso ordine lanciato dalla preda che interrompe la sua prigionia, fronteggia il proprio inseguitore e torna a vedere correttamente il mondo e la propria condizione, riaffermando così a chiare lettere la propria identità ed unicità ed approdando alla dimensione della consapevolezza.
Non a caso l’esposizione sarà inaugurata l’8 Marzo, Giornata internazionale della donna, chiudendosi il Lunedì di Pasqua, celebrando, così, la rinascita e la possibilità di vivere una nuova fase della propria vita, finalmente libera dalle costrizioni rispetto a quella precedente.
Monica Marioni nasce a Conegliano Veneto nel 1972 ma si è trasferita giovanissima nel vicentino dove tuttora vive alcuni mesi all’anno. Artista multidisciplinare, Marioni fa dell’arte una professione a seguito dell’incontro con Antonina Zaru, gallerista, mecenate, già amica e complice di artisti di fama internazionale.