La storia d’amore di Vincent per le donne è principalmente una storia di battute d’arresto e di grandi rifiuti

Non è certo mancato il bisogno o il desiderio da parte sua, ma Van Gogh non è mai stato fortunato in amore. Come mai tutto questo non è sembrato funzionare? Per quanto ne sappiamo, il giovane Vincent si propose a tre donne: Caroline Haanebeek, Eugénie Loyer e Kee Vos-Stricker, ma per una serie di motivi, tutte e tre lo rifiutarono.
L’artista crebbe in una famiglia della classe media ed imparò a distinguere fra due tipi di donne. Le donne della sua stessa classe, viste all’epoca come ‘esseri superiori’, mentre provava pietà per le donne socialmente svantaggiate come le prostitute.
Come i suoi artisti contemporanei, d’altronde, era proprio quest’ultimo tipo di donne che amava disegnare e dipingere. A lui, in realtà, piacevano le modelle a cui ‘la vita ha dato una batosta’, una frase che usava quando parlava di Sien, che ha anche posato per lui.
Consapevolmente o meno, il genio del pennello stava optando qui per un tema della pittura moderna, in cui le prostitute erano usate come simbolo della vita (urbana) moderna. «Non è la prima volta che non ho resistito a quel sentimento di affetto, in particolare di amore e di affetto per quelle donne che i sacerdoti tanto condannano e dal pulpito disprezzano e condannano altezzosamente» scriverà a suo fratello Theo nel Dicembre del 1881.
Tant’è che nel 1882 salvò Sien Hoornik, una prostituta incinta con una figlia piccola, all’Aia. Li raccolse dalla strada e li trasferì nel piccolo studio dove viveva. Per un po’, il desiderio di Vincent per una famiglia sembrò soddisfatto. Ma presto le cose cominciarono ad andare storte e 18 mesi dopo l’artista si trasferì a Drenthe, da solo.
Poi fu la volta dell’italiana Agostina Segatori, ma cosa sia successo con la proprietaria del ristorante Le Tambourin, sul Boulevard de Clichy, non fu chiaro saperlo. I due ebbero una relazione dal Dicembre 1886 al Maggio 1887. Secondo Paul Gauguin, Vincent era molto innamorato di Agostina, ma anche questa circostanza si rivelò fonte di problemi.
E così, dopo tante sofferenze e relazioni fallite, alla fine arrivò ad accettare il suo destino. La sua personalità imprevedibile, disadattata ed instabile si rivelò, suo malgrado, del tutto inadatta quando si trattava di questioni di cuore.
Tuttavia, ammise in una delle tante lettere indirizzate al fratello Theo, l’importanza dell’essere padre: «Credo che sicuramente sia meglio allevare dei figli che spendere tutte le proprie energie nervose per fare quadri».