Era il 24 febbraio 1463, quando il filosofo venne al mondo nel suo Castello del modenese

560 anni fa nasceva Giovanni Pico della Mirandola, un anticonformista giudicato eretico, che morì giovanissimo probabilmente avvelenato dall’arsenico. Fu condannato come eretico, ma anche definito il più grande pensatore della cristianità dopo Sant’Agostino.
Avido di tutte le conoscenze, era famoso per la sua portentosa memoria, per cui dopo la lettura di un poema poteva recitarlo anche partendo dall’ultimo verso. Famoso è il suo Discorso sulla dignità dell’uomo, che doveva costituire la premessa generale alla sua opera 900 Tesi.
Ricco, generoso, bello, elegante, coltissimo ed estremamente intelligente, si racconta che da ragazzo rispose per le rime ad un Cardinale che sosteneva come di solito i bambini prodigio da grandi divengano perfetti idioti.
Rinunciò ai beni di famiglia, riservandosi una rendita sufficiente per un’agiata vita da intellettuale e spese la sua fortuna in rari testi antichi o per soggiornare nei maggiori Centri di Studio. Al contrario dei suoi bellicosi fratelli maggiori, del potere non gli importava nulla e alla guerra preferiva le poesie d’amore.