Il Sovrano ha letto il discorso in cui ha delineato i suoi piani legislativi

«E’ in memoria dello spirito di servizio e di devozione lasciati in eredità a questo Paese dalla mia amata madre, la defunta Regina, che pronuncio il primo discorso del Re da oltre 70 anni». Con queste parole Re Carlo, infatti, ha inaugurato ieri mattina il nuovo anno parlamentare, rendendo omaggio allo straordinario regno di Elisabetta IIª.
E’ giunto a Westminster su una carrozza reale insieme alla consorte Camilla. In abiti cerimoniali, il Re è entrato nella Camera dei Lord accompagnato dalla Grande Spada di Stato, a rappresentarne il potere. Un concentrato di formalità che definisce la sostanza di una Costituzione non scritta, ma radicata comunque nella storia.
Il discorso di ieri che tuttavia stride con le sue personali convinzioni, contiene una quindicina di elementi su cui si concentrerà il Governo, alcuni dei quali puntano ad accentuare le differenze politiche tra conservatori e labouristi. Su tutti, licenze annuali per nuovi campi estrattivi di idrocarburi nel Mar del Nord, con buona pace dell’ecologismo di Carlo, l’impegno a contrastare l’immigrazione illegale e la promessa di un giro di vite antidelinquenza.