Inizia il terzo anno consecutivo all’insegna della pandemia. Un lungo e straziante ‘inverno‘, ha ormai preso d’assedio l’intera umanità: da Tokio a San Francisco, da Johannesburg a Stoccolma il mondo cerca una via d’uscita

Non è facile tracciare un bilancio di questi due anni imprevedibili, 2020 e 2021, mentre anche il terzo, il 2022, sembra essere destinato all’apocalisse di un virus in continua trasformazione, che fra vaccini e tamponi, vorrebbe prendersi perennemente gioco di noi, vittime incolpevoli piombate d’improvviso in un vortice di rabbia e disperazione per le tante occasioni perse e per quel senso di libertà spesso smarrito e comunque affidato, nonostante tutto, alle tante ansie di una lunga ed illusoria attesa per la fine di un incubo.
Eppure le speranze, a torto o ragione, sono state affidate alla sagacia della scienza e alle virtù della medicina. Doveva essere, infatti, la campagna vaccinale di questi mesi ad aprire uno squarcio di luce sotto la cappa oppressiva di un cielo plumbeo, che tuttora impedisce di respirare appieno la vita. In realtà, qualcosa d’importante sarà pure successo. Il Covid 19, tuttavia, non è più il satrapo sterminatore di tante vite umane, anche se la ferita inferta è ancora profonda e chissà quante altre lune dovranno passare, prima che questa piaga si potrà, una volta per tutte, rimarginare.
Domani il Capodanno, al di là delle consuetudini, sarà accompagnato da nuovi ‘riti scaramantici‘. Ci penseranno le bollicine a rendere inebriante l’atmosfera. A casa, dopotutto, niente distanziamenti e al bando le fastidiose mascherine. Almeno in famiglia, ci restano quei pochi calorosi abbracci per farci felicemente ‘contagiare‘ da una riluttante, ma pur sempre vivace allegria.