Nella conferenza stampa delle 19:30 di Venerdì Santo, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha parlato delle misure contenute nel nuovo Decreto varato dal Governo e che dovrebbe chiudere, salvo imprevisti, il lungo lockdown che, in ogni caso, costringerà gli italiani, ancora per qualche settimana e almeno sino al prossimo 3 Maggio, a restare rigorosamente in casa.

«Una decisione difficile, ma necessaria di cui naturalmente mi assumo tutta la responsabilità politica. E’ una decisione che ho assunto dopo diversi incontri tenuti con la squadra dei Ministri, con gli esperti del nostro Comitato tecnico-scientifico, con le Regioni, le Province e i Comuni, con i Sindacati, il mondo delle Imprese, dell’Industria, con le Associazioni di categoria», ha dichiarato il Presidente.

«Il Comitato tecnico-scientifico ci ha dato una conferma: i segnali della curva epidemiologica sono incoraggianti. Ci sono evidenti indicazioni che le misure di contenimento sin qui adottate dal Governo stanno dando dei frutti, ma proprio per questo non possiamo vanificare gli sforzi fin qui compiuti. Dobbiamo compiere questo ulteriore sforzo. Dobbiamo continuare a rispettare le regole anche in questi giorni di festa. Dobbiamo continuare a mantenere le distanze sociali», ha poi proseguito il premier.

Con il nuovo provvedimento, inoltre, già a partire da Martedì 14 Aprile, sarà consentita l’apertura delle Cartolerie, delle Librerie e dei Negozi di abbigliamento per bambini, nonché le Attività produttive per la silvicoltura e l’industria del legno.

Per quanto riguarda la cosiddetta fase 2, il Governo è già al lavoro per far ripartire il Sistema produttivo attraverso un programma articolato che poggia su due pilastri essenziali: l’istituzione di un gruppo di lavoro di esperti ed il protocollo di sicurezza nei luoghi di lavoro.

Il Comitato di esperti in materia economica e sociale guidato, tra l’altro, da Vittorio Colao avrà il compito, di concerto con il Comitato tecnico-scientifico, di elaborare le misure necessarie per una ripresa graduale nei diversi settori delle varie Attività sociali, economiche e produttive, anche attraverso l’individuazione di nuovi modelli organizzativi e relazionali, che tengano conto delle esigenze di contenimento e prevenzione dell’emergenza.