Le prossime tre partite per il Cosenza (Pisa, Empoli e Juve Stabia) rappresentano uno snodo fondamentale per il futuro immediato del Club, prima che il Campionato si conceda la meritata pausa invernale. Se i ragazzi dovessero continuare sulla scia delle loro opache prestazioni, i tifosi spererebbero, a quel punto, in qualche decisione forte per dare alla squadra un energico scossone.

Di solito quando le cose non vanno bene a pagare è sempre e soltanto l’allenatore. Ma non c’è, in tal senso, una richiesta specifica. Su questo argomento, oltretutto, non esiste un parere unanime. Le opinioni della piazza, infatti, sono abbastanza divergenti: c’è chi è contro il Presidente, chi contro il mister, altri evidenziano il poco attaccamento ai colori rossoblù da parte dei giocatori.

A giudizio di molti, la colpa di Guarascio sarebbe attribuibile agli scarsi investimenti economici messi in atto dalla Società. Inoltre, durante lo scorso mercato estivo, ancora una volta, si è affidato, senza un’adeguata programmazione, all’estro del Direttore Sportivo Stefano Trinchera per allestire l’attuale rosa, fatta principalmente di prestiti e di “occasioni” ottenute al ribasso.

Da più parti, vengono invocate le sue dimissioni. Ma ammesso che così fosse, a questo punto una domanda è d’obbligo: esiste uno o più imprenditori con una certa solidità economica disposti a prelevare il Cosenza? Francamente in giro, di costoro, non se ne vede neanche l’ombra.

I malumori, di fatto, sono cominciati ad inizio stagione. Tutto è successo nell’ultima settimana di Agosto o nei primi giorni di Settembre (per gli svincolati), a Campionato ormai avviato e con una condizione atletica di alcuni giocatori che non ha permesso alla squadra di affrontare, a ritmo sostenuto, le formazioni avversarie.

Per quanto riguarda Braglia, invece, anche se in città tuttora gode di un certo credito acquisito con la promozione dei LUPI in Serie B, le prime critiche sono affiorate proprio di recente per i suoi continui cambi di modulo e per alcune discutibili scelte (di uomini) fatte anche a partita in corso. In realtà, lo “spettacolo” a cui si assiste al San Vito-Marulla non è certo un belvedere, eccezion fatta per l’unica vittoria ottenuta ai danni della Cremonese.

Intanto, l’ambiente manifesta molto nervosismo dovuto soprattutto alla grande insofferenza per gli scarsi risultati ottenuti. Tuttavia, non è il panico che può aiutare la squadra a ritrovare la “strada smarrita” in questi mesi. Occorre, in primo luogo, riannodare i fili e già con il prossimo mercato tentare di rilanciare il “progetto salvezza” compiendo scelte coraggiose perché, al di là di ogni scontata retorica, la città ed i suoi appassionati tifosi meritano ben altri importanti e prestigiosi traguardi.