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Bruciata in Piazza una foto di Valditara

Un urlo muto prima di un grido altissimo di rabbia. E le Liceali bruciano la foto di Valditara. 150 mila persone, per lo più donne, della Piazza transfemminista Non una di meno siedono a terra e restano in silenzio. Dura un minuto ed è l’unico di quiete. Un urlo muto prima di un grido altissimo di rabbia e di liberazione, di slogan strillati contro il Governo.
La parola che più di tutte irrompe, ricorre e rimbalza nel Serpentone del Corteo è «Patriarcato», che non è un termine invecchiato e rituale per la marea fucsia, ma il segno di quanto si sia fatta ancora più politica la manifestazione, dopo le parole improvvide del Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara.
Ragazze giovanissime ce ne sono a migliaia, mischiate alle Madri e alle Nonne, oggi più che mai determinete rispetto a quelle di quelle di ieri, perché l’eredità del femminicidio di Giulia Cecchettin che l’anno scorso ne portò in Piazza 500 mila, è sempre forte. Intanto la Ministra per la Famiglia Eugenia Roccella parla di «dimostrazioni arcigne e aggressive, intrise di ideologia».