Pochissime idee gioco e tanta improvvisazione. Il Cosenza visto in casa contro la Salernitana è solo un lontano parente degli undici rossoblù che lo scorso anno si sono imposti come squadra rivelazione del torneo. D’altronde siamo soltanto all’inizio del Campionato e di acqua sotto i ponti ne dovrà ancora passare.

La squadra, oltretutto, è cambiata profondamente. Manca ancora, fra la maggior parte dei calciatori messi in campo in questo debutto casalingo (ma ciò è assolutamente giustificabile), un’adeguata conoscenza collettiva in grado di permettere la costruzione di un gioco fluido, organizzato e poco prevedibile.

Lo stesso Braglia fatica a digerire la sconfitta, figuriamoci i tifosi. Per giunta contro una rivale storica. In ogni caso, i LUPI sono anche in credito con la fortuna, considerato i due legni colpiti al 75’, nel giro di pochi secondi, prima da Bruccini e poi da Carretta.

Tuttavia, nella prima mezz’ora della gara la Salernitana ha mostrato un ottimo possesso palla, anche se poco incisivo. Con il passere dei minuti il Cosenza ha, però, preso coraggio, ma a parte un’occasione da rete sprecata al 27’ da un’evanescente Pierini (C), su azione manovrata, le uniche volte in cui l’estremo difensore campano, Micai, è stato impensierito, si è trattato di due calci da fermo: Carretta (C) al 6’, Bruccini (C) al 40’.

Il goal della Salernitana è arrivato al 47’ della ripresa, dopo le facili scorribande di Cicerelli, prima, e Firenze, dopo, quando sulla mediana di centrocampo hanno indovinato un corridoio perfetto che ha messo lo stesso Firenze dinanzi ad un Perina incolpevolmente battuto.

Ed è proprio su questa azione che sono emerse alcune gravi ingenuità degli uomini di Braglia. Una corsa indisturbata verso la porta senza che nessuno abbia opposto un serio quanto energico contrasto agli avversari. Alla fine il mister non le ha certo mandate a dire: «Non esiste perdere una partita in questo modo – sono state le sue parole. I fatti mi dicono che abbiamo mostrato molta disattenzione nell’occasione clou del match».

La partita, comunque, per lui si è conclusa all’86’ quando l’arbitro Minelli lo ha spedito anzitempo negli spogliatoi. Ora gli toccherà aspettare l’imminente conclusione del mercato per dare, in questa provvidenziale pausa di Campionato, un’identità ed un gioco ad una squadra apparsa ancora in “rodaggio”. Ma c’è tempo. Tra l’altro mancava Sciaudone, squalificato.

IL TABELLINO DEL MATCH:

COSENZA: Perina; Capela, Monaco, Idda (79′ Kone); Corsi (66′ Moreo), Kanouté, Bruccini, Legittimo (46′ Bittante); Carretta, Pierini, Baez. A disp.: Saracco, Broh, Schiavi, Trovato. All. Braglia

SALERNITANA: Micai; Karo, Migliorini, Jaroszynski; Cicerelli (87′ Kalombo), Akpa Akpro (68′ Maistro), Di Tacchio, Firenze, Kiyine; Jallow, Djuric. A disp.: Vannucchi, Russo, Lopez, Odjer, Calaiò, Pinto, Dziczek, Musso. All. Ventura

ARBITRO: Minelli di Varese (Grossi – Lombardi)

IV UOMO: Carella di Bari

MARCATORI: 47′ Firenze (S)

NOTE: Serata calda, tipicamente estiva. Spettatori presenti 9964 di cui 855 ospiti (8234 paganti più 1646 abbonati)

Ammoniti: Legittimo (C), Cicerelli (S), Jallow (S), Firenze (S), Idda (C), Micai (S)

Espulso: 86′ Braglia (All. Cosenza)

Angoli: 3-1 (pt 3-1)

Recupero: 0′ pt; 5′ + 1′ st