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Dal 29 Settembre all’8 Ottobre nella Sala Cavazza del Complesso del Baraccano aprirà la mostra fotografica

La mostra, a cura di Claudio Marra, prevede l’esposizione di 86 fotografie a colori, insieme all’omonimo libro d’artista, che rappresentano un’indagine dell’autore sul paesaggio italiano contemporaneo. Alla metà degli anni ’80, infatti, il Viaggio in Italia di un gruppo di fotografi capitanati da Luigi Ghirri, ha rivoluzionato l’iconografia del paesaggio nel nostro Paese, liberandola dal vecchio modello ‘cartolina‘.
Trascorso un Quarantennio, siamo di fronte a una nuova radicale trasformazione. Ai tempi di Ghirri era da poco iniziata la transizione del sistema produttivo italiano, venendosi a creare una commistione inestricabile in cui anche l’Arte, che in passato era confinata in una dimensione sacrale, fuori dall’ordinario, è diventata un elemento onnipresente della vita ordinaria.
E, così, manufatti artistici di vario tipo, spesso contaminati dal kitsch, ma a volte difficilmente distinguibili da quelli considerati autentici, popolano Hotel, Bar, Piazze, Cortili e Giardini. Ecco allora che il paralume di una lampada dialoga con la Cupola del Brunelleschi, il David di Michelangelo sorveglia uno sportello Bancomat, un Bronzo di Riace garantisce la segnalazione di Tripadvisor, il decoratore di una Pizzeria cita Edvard Munch.
Di conseguenza, la mostra sollecita in noi un nuovo sguardo, al contempo partecipe e disincantato. Il Paese dei Nonni e dei Bisnonni, che innumerevoli mostre e libri fotografici continuano a proporci con nostalgia e vagheggiamento, non esiste più. Non serve figurarcelo come un mondo fatato cui attingere grazie a fotografie poetiche che obliterano la realtà. Se vorremo salvare la grande bellezza italiana dovremo prima osservare lucidamente cosa è diventata e poi, se ne saremo capaci, reinventarla.