L’Assessora Sorrentino: «Fare rete per salvaguardia diritti umani»

Anche Rende a fianco delle donne irianiane, con il vento nei capelli. Molte le persone che hanno aderito alla grande mobilitazione nazionale su iniziativa di Associazioni e Movimenti con la raccolta di piccole ciocche dei nostri capelli, che ordinatamente confezionate, saranno fatte pervenire all’Ambasciata iraniana a Roma in segno di pacifica protesta.
«Mahsa è il nome persiano della giovane curda iraniana uccisa per mano della polizia morale di Teheran – ha dichiarato l’Assessore alla Cultura Marta Petrusewicz -. Mahsa è il suo nome persiano perché i nomi curdi sono vietati, tanto in Iran che in Turchia. Il suo vero nome è Jina, da Jin che in curdo vuol dire donna. Anche il tragico simbolismo della ciocca di capelli fa parte della medesima lunga storia del controllo patriarcale-religioso sul corpo stesso e sulla sessualità della donna».
Dopo l’uccisione di Mahsa l’onda straordinaria delle manifestazioni di protesta e di solidarietà è una voce universale contro  tutte le autocrazie e i regimi che basano la loro forza sulla repressione dei diritti e delle libertà. «Ora più che mai le Associazione e gli Enti a tutti i livelli, sono chiamati a fare rete per per la tutela dei fondamentali diritti umani. Rende è presente, con le donne iraniane fino all’ultimo capello» ha, infine, aggiunto l’Assessora alle Pari Opportunità Lisa Sorrentino.