L’evento in esposizione sino ad Ottobre 2024, è stato organizzato dal Museo nazionale della Montagna

Un percorso espositivo articolato attorno alle parole di Levi, ma anche a fotografie storiche, oggetti, documenti, volumi ed estratti video provenienti da Archivi pubblici e privati, oltre che dai familiari dello scrittore e dal Museo.
Una mostra per scoprire il legame poco conosciuto di Primo Levi con la montagna, nato negli anni dell’adolescenza e tragicamente legato al destino dello scrittore. Fu, infatti, in Valle d’Aosta che avvenne il suo arresto nel Dicembre 1943, che lo condurrà alla deportazione nel campo di Auschwitz.
All’indomani dell’8 Settembre, l’espressione ‘andare in montagna’ era infatti diventata sinonimo di una precisa scelta di campo, quella di aderire alla lotta partigiana. Dopo la guerra, sarà ancora la montagna a favorire e consolidare l’amicizia di Levi con gli altri protagonisti del ‘900, ossia Mario Rigoni Stern e Nuto Revelli.