Finiti i fondi, l’America dice stop all’assistenza

L’assistenza americana all’Ucraina, purtroppo, si ferma qui. Lo ha spigato ieri il portavoce del Consiglio di per la Sicurezza nazionale John Kirby, confermando una notizia che era ormai attesa da un mese, da quando cioè il Congresso degli Stati Uniti aveva chiuso la porta in faccia a Volodymyr Zelensky arrivato a Washington per implorare nuovi aiuti.
Era il 12 Dicembre scorso e Joe Biden aveva attinto agli ultimi fondi già approvati dal Congresso, firmando un pacchetto da 200 milioni di dollari e promettendo che gli Stati Uniti «non avrebbero abbandonato l’Ucraina». Il 27 Dicembre, poi, il Dipartimento alla Difesa aveva annunciato un ulteriore pacchetto da 250 milioni che comprendeva equipaggiamento per la difesa aerea, sistemi anticarro e munizioni d’artigliria.
Da allora, quindi, l’assistenza di oltre 44 miliardi di dollari per il supporto militare dall’inizio dell’invasione russa, si è fermata, tenuta in ostaggio dai Repubblicani in Congresso che vogliono ottenere in cambio da Joe Biden concessioni per aumentare la sicurezza alla frontiera meridionale. In quell’incontro di un mese fa con Zelensky, oltre alla delusione per lo scarso successo della controffensiva, i Senatori Repubblicani avevano sollevato anche dubbi sulla trasparenza nell’uso dei fondi arrivati a Kiev e sui rischi di corruzione in Ucraina.