Un road movie di poco meno di un’ora per raccontare il personaggio

«Cerco di parlare quello che sono, nei miei contrasti. Dalla parte più divertente e leggera a quella più seria, più intima, in cui descrivo i miei dolori e le mie paure, un po’ come faccio nelle mie canzoni» ha dichiarato l’artista. Una scelta narrativa condivisa con tanti colleghi illustri, dalla superstar globale Taylor Swift fino ad Elodie e Ligabue, tanto per fare alcuni esempi Made in Italy.
Una narrazione in cui entrano gli aspetti meno visibili del suo carattere. Le difficoltà degli esordi, l’amore, la solitudine, il rapporto con il dolore, il bene per i genitori e quello per Roma e la Roma trasmessi da suo padre. Momenti di musica nel salotto di casa, accompagnate da scene di frenesia liberatoria in Studio, fra urla e balli scomposti. Insomma, tutta l’energia dei 20 anni.
Nessuna citazione di Sanremo, né di quello vinto con Mahmood né quello scioccante delle rose, ma in compenso un paio di minzioni a fornire, forse, un quadro decisamente inedito del personaggio. Per i fans sarà, dunque, un racconto prezioso, un’immersione nel Blanco world da aggiungere alla collezione dei momenti più avvolgenti dei suoi concerti. Niente liti e niente tensioni. Niente, dunque, che possa sporcare l’immaginario collettivo di questo imprevedibile personaggio.