Termina a Roma la rassegna Congiunti, un percorso espositivo articolato in diverse tappe, che indaga il linguaggio estetico fra passato e presente

Dal 5 al 15 Dicembre Palazzo della Cancelleria in Roma, ospiterà la rassegna dal titolo Congiunti, che chiude un ciclo espositivo svolto in precedenza a Novara e a Bellagio. L’iniziativa è concepita come un susseguirsi di riflessioni e confronti fra un artista del passato ed uno vivente, accomunati da affinità, citazioni, legami, divergenze, oltre il tempo e lo spazio.
Saranno, quindi, presentati una rosa di artisti internazionali, scelti nel panorama contemporaneo, trattati nell’omonima pubblicazione a marchio Giunti editore che uscirà a Gennaio. Il progetto, nell’ambito di un percorso di ispirazioni e rimandi propri della Storia dell’Arte, andrà a suggerire quelle opere che, nonostante un linguaggio attuale, siano foriere di valori di bellezza universalmente validi.
Autorevoli progenitori, in pittura, scultura e fotografia, troveranno nella mostra nuovi eredi in alcuni maestri di oggi, secondo una prospettiva che vede l’arte come una grande famiglia di modi espressivi differenti, imparentati fra loro, a dirla usando una metafora mutuata da Ludwig Wittgenstein a proposito dei giochi linguistici.
Un avvicinamento, dunque, fra passato e presente dove l’idea di classico non viene più intesa come valore immutabile a cui ancorarsi per contrastare la fluidità del presente, bensì come punto di partenza, di riflessione e fondamento per la creazione di nuove forme estetiche e contenuti.
Seguendo questo indirizzo, l’arte della tradizione non sarà più associata a un mondo ideale e senza tempo, bensì rimodellata alla luce del presente e delle sue tematiche pressanti, come la multiculturalità, la questione identitaria, l’affiorare di nuove soggettività, il rapporto con la memoria storica del ‘900 e la ricerca di modelli di sviluppo sostenibili.