Al San Vito-Marulla c’è una certa adrelina fra i circa settemila tifosi presenti sugli spalti. I supporter cosentini sanno bene che i 3 punti da giocarsi contro il Carpi possono valere molto, forse assicurare la conquista di un obiettivo che va ben oltre la tanto sospirata salvezza. Ma fra i vertici societari calabresi non manca quella buona dose di sano realismo e ci si appella, naturalmente, alla prudenza.

Rientrano fra i convocati sia Tutino che Maniero, ma fra i titolari mancano Dermaku e Mungo a causa dei cartellini rimediati a Perugia. A dirigere la gara l’arbitro Pezzuto di Lecce. Il Cosenza, con addosso la maglia celebrativa dei 105 anni di storia, parte alle grande, tant’è che al 9’ Baez colpisce il palo dopo alcune leggerezze commesse dalla difesa del Carpi. Si capisce così che i LUPI hanno una marcia in più rispetto agli uomini di Castori. 

Il Cosenza è veloce ed aggressivo, impone il suo passo e costringe il Carpi ad arretrare il proprio baricentro a ridosso della trequarti. Al 18’ però un attimo di sconforto piomba sul terreno di gioco quando Bittante (CS) si accascia a terra. Ha ricevuto un colpo e non è più in grado di continuare. Mister Braglia, dunque, è costretto al cambio. Purtroppo, dopo il grave infortunio di capitan Corsi (CS), l’uscita di Bittante sembra davvero un cattivo presagio. Al suo posto Izco. 

A quel punto le incursioni sulla fascia destra si interrompono. Izco in quel ruolo è adattato e si vede in quanto resta sempre basso a copertura della difesa. Intanto, Tutino e Baez cominciano ad invertire le posizioni occupando, se il caso lo permette, gli spazi creati dal movimento di Litteri. Ed è proprio da queste manovre tattiche che nasce al 28’ il vantaggio del Cosenza. Il lancio lungo di Baez trova in verticale uno smarcato Tutino che con abilità, dopo un controllo ed una finta, insacca nella porta avversaria. La dedica è per la piccola Benedetta, la nuova arrivata in casa Tutino.

Al 35’ Sciaudone costringe Piscitelli (CA) ad un difficile intervento, mentre al 40’ l’ex Arrighini (CA) si divora la rete del pareggio su imbeccata perfetta di Coulibaly (CA), uno dai piedi buoni. Sarebbe stato davvero un castigo ed una beffa per i rossoblù che fino a quel momento avevano in pratica dominato la partita. 

Nel secondo tempo, ahimè, non è più lo stesso Cosenza, probabilmente la stanchezza ed una certa apprensione impediscono agli uomini di Braglia di sviluppare il gioco con lo stesso ritmo ed ordine mostrato nella prima frazione di gara. Infatti, il Carpi cresce e non è più la squadra abulica vista in precedenza. I nuovi entrati Mustacchio e Kresic seminano un po’ di agitazione nel reparto difensivo bruzio anche se un vero e proprio pericolo non lo creano, a parte quando la terna arbitrale al 67′ non si avvede di un probabile fuorigioco di due uomini del Carpi lasciati soli davanti a Perina (CS).

La paura, comunque, arriva nei minuti di recupero, quando al 94’ l’arbitro Pezzuto concede un calcio di rigore agli emiliani per fallo di mano di Sciaudone (CS) nella propria area. Ci potrebbe stare la strattonata ricevuta dal centrocampista consentino, ma per il direttore di gara non ci sono attenuanti. È penalty. Inizia, a questo punto, un nervoso conciliabolo fra Coulibaly e Marsura su chi, fra i due, deve battere il rigore. Alla fine Marsura allontana il compagno e ripone il pallone sul dischetto. Lo stadio, nel frattempo, tramortisce lo stesso con una bordata di fischi. Perina (CS) resta freddo allungandosi di poco sulla sinistra per bloccare la sfera. È un tripudio, la vittoria ormai è al sicuro. Forse si tratta di un miracolo, il dubbio c’è poiché nel mese della Madonna del Pilerio tutto è possibile. Finisce 1-0 per il Cosenza che ora è a-1 dai play-off.

La cautela del tecnico rossoblù nel post partita è palpabile: «Spero che continui questo periodo. Non è facile affrontare partite a ritmo così ravvicinato. I ragazzi per fortuna hanno dato l’anima anche stasera, purtroppo nel secondo tempo ci siamo abbassati troppo. Qualcosa cambieremo di sicuro a Foggia. Palmiero all’inizio ha fatto un po’ fatica, quando ha capito come muoversi ha fatto una buonissima gara. L’insieme della squadra ha permesso di fare una buona prestazione. Noi dobbiamo pensare esclusivamente a mettere al sicuro questa squadra, in questo momento ogni discorso è superfluo, ragioniamo partita per partita. Venderemo cara la pelle su ogni campo e alla fine tireremo le somme. Continuo a ripetere che ci dobbiamo salvare perchè l’obiettivo è questo. Se continueremo a vincere di sicuro non ci tireremo indietro. Sarebbe un piacere portare in alto questa squadra. Perina sta facendo bene, sta disputando un campionato importante. Non mi piace fare complimenti singoli ma Pietro è un ragazzo che sta dando tanto a questa squadra. E’ stato bravo a riprendersi e a dimostrare il suo valore. A Foggia sarà una partita molto importante, bisogna cercare di recuperare uomini ed energie. Ci saranno dei cambi come è giusto che sia. Cercherei di capire i problemi che ha avuto oggi la mia squadra, soprattutto nel secondo tempo, oltre la naturale e comprensibile stanchezza».

IL TABELLINO DEL MATCH:

COSENZA (4-3-3): Perina; Bittante (20′ pt Izco), Capela, Legittimo, D’Orazio; Bruccini, Palmiero, Sciaudone; Baez (87′ Hristov), Litteri (68′ Maniero), Tutino. A disp.: Saracco, Sueva, Schetino, Misuri, Garritano. All. Braglia

CARPI (4-4-2): Piscitelli; Pachonik (59’ Kresic), Sabbione, Poli, Pezzi (48’ Mustacchio); Rolando, Vitale, Coulibaly, Piscitella (68′ Vano); Marsura, Arrighini. A disp.: Sambo, Buongiorno, Concas, Pasciuti, Crociata, Di Noia. All. Castori

ARBITRO: Pezzuto di Lecce (Capaldo – Rossi)

MARCATORI: 28′ Tutino

NOTE: Serata fredda, temperatura di 6 gradi circa. Presenti 6631 spettatori di cui 19 ospiti (4997 paganti + 1538 abbonati) Al 94’ Perina para un rigore a Marsura

AMMONITI: Coulibaly (CA), Sabbione (CA), Vitale (CA)

ANGOLI: 10-4 (pt 6-2)

RECUPERO: 2′ pt; 5′ st