L’Eliseo non smentisce il piano per l’ex premier alla presidenza della Commissione

L’ipotesi Mario Draghi alla guida della Commissione Europea dopo le elezioni del Giugno 2024 non viene confermata o smentita dall’Eliseo, dove però si sottolinea la stima di Macron per l’ex premier italiano. E anche la precisazione di Draghi, che ieri ha fatto sapere di non essere interessato alla presidenza, può apparire come una posizione attendista. «Non fa mai un passo avanti, ma lascia che le cose vadano avanti» fanno sapere, intanto, dall’entourage di Macron.
Nel risiko europeo per l’estate 2024, il leader francese punta a mettere Ursula Von der Leyen alla Nato anche se ufficialmente il candidato resta l’olandese Mark Rutte, che piace a Washington. Gli argomenti per lanciare Draghi nel Governo dell’Unione non mancano. L’alto profilo istituzionale dell’ex Presidente della Banca Centrale, già protagonista del salvataggio dell’Europa nella tempesta finanziaria, può mettere in sicurezza il Continente e portare convergenze in un paesaggio politico che rischia di uscire terremotato dal voto di Giugno.
Draghi, oltremodo, sarebbe l’unico a mettere d’accordo tutti, dai Socialisti ai Conservatori di Giorgia Meloni. «Credo che Mario Draghi possa svolgere con grande autorevolezza qualsiasi ruolo apicale in Europa» ha, infine, commentato Sandro Gozi Eurodeputato di Renew Europe. Il nome di Draghi, dunque, è ormai sul tavolo e nei prossimi mesi tutti dovranno misurarsi con questa ipotesi.