Dal prossimo 21 Dicembre e sino al 1 Aprile il Museo propone un fascinoso viaggio nell’Eterno femminino

La mostra riunisce in quel luogo fascinoso e a suo modo intimo che è il Museo Sartorio, una trentina di ritratti di donne triestine dei primi decenni del ‘900. I dipinti vogliono offrire uno sguardo particolare su Trieste, attraverso alcune opere dei suoi migliori artisti del secolo. Una Galleria nei volti e nei corpi di donne di quella borghesia cosmopolita e pluriconfessionale che ha contribuito alla crescita economica e culturale della città.
Una sorta di proiezione della coscienza segreta delle donne, ritratte nella loro diversità. Un fascino discreto, enigmatico e ambiguo, a volte colto nella mondanità e nel segreto delle stanze. L’arco temporale in cui sono state realizzate le opere si concentra sui primi decenni del XX° secolo, anni particolari e di grandi cambiamenti, sospesi tra euforia e dramma a causa delle trasformazioni epocali di una città che, dopo la Prima Guerra mondiale, vede il proprio mondo sgretolarsi.
Diverse ed eterogenee sono le sensibilità artistiche ed i linguaggi espressivi che, pur strettamente determinati da un’esigenza di realtà, oscillano fra i riferimenti simbolisti e post impressionisti e le atmosfere legate al mondo del Déco come a quelle del Realismo Magico. Ma ciò che raccorda queste raffigurazioni del femminile, sono il fascino discreto e perturbante o quella grazia scontrosa raccantata nello spazio della tela.