Esplode il caso delle possibili violazioni Fair Play in casa Juventus, mentre da altri Club europei vengono da anni incredibilmente calpestate le regole

Se non fosse per il suo livore nei confronti della Juventus, Aleksander Čeferin potrebbe anche discernere di calcio e guidare, forse, in modo imparziale la più importante organizzazione pallonara d’Europa, senza istigare la folla dei tifosi bianconeri per le sue clamorose gaffe in termini di Fair Play finanziario.
A che serve minacciare l’esclusione delle Coppe della squadra torinese per aver violato, secondo lui, le regole del gioco e lasciare impuniti PSG e Manchester City che ormai da anni, spendono e spandono, cifre folli per l’acquisto e gli ingaggi di numerosi calciatori?
Solo un personaggio senza alcun ritegno come Čeferin, potrebbe continuare ad alimentare una siffatta polemica nei confronti del Club di proprietà di Andrea Agnelli, che da mesi cerca di smontare il ‘suo’ inutile quanto redditizio giocattolo, che tuttora contribuisce al fallimento del calcio europeo.
Non saranno certo le crociate contro la Juventus a ridare credibilità ad un personaggio del genere. La proprietà resta, tuttavia, convinta «di aver operato nel rispetto delle leggi e delle norme che disciplinano la redazione delle relazioni finanziarie», per cui rispedisce al mittente ogni tipo di insinuazione, a meno che, come in «calciopoli», la farsa è stata clamorosamente già scritta.