Il debutto discografico del conduttore con Gerry Christmas

Gerry Scotti mai avrebbe pensato di reinterpretare i grandi successi natalizi, le canzoni che accompagnano, infatti, le Feste. «L’ho fatto perché il progetto è nato da un’idea di mio figlio Edoardo» ha, poi, raccontato il popolare ed amatissimo conduttore di Mediaset, il quale ha reinterpretato i vecchi classici di tatta la tradizione. Confessa che gli è piaciuto tantissimo cantare, fiero di non aver usato l’Autotune, ma l’Intelligenza Artificiale, appunto.
«Mi auguro che Gerry Christmas sia il disco di Natale di quest’anno. Non me ne voglia Michael Bublé se prendo il suo posto – ha, poi, ricordato scherzando il ‘vecchio’ Zio Gerry -. Sognavo il libro e l’ho fatto, sognavo il disco e l’ho inciso. Se non faccio Sanremo vuol dire che non l’ho sognato». In TV, oltretutto, ha fatto tante cose, manca solo il Festival di Sanremo.
«Ho voluto mettere nel disco una canzone diventata un manifesto – ha, infine, dichiarato il conduttore – che ha fatto capire quanto la musica possa cambiare le cose. Mio figlio Edoardo è stato un aguzzino, prende sul serio tutte le cose che fa, è molto più serio di quanto non fossi io alla sua età. Fa tutto con passione ed è lui che alla fine segue anche i miei social».