Now and Then il brano realizzato con il contributo dell’Intelligenza Artificiale è balzato al primo posto

Singolo che ha visto la luce grazie ai prodigi della tecnologia, dopo aver fatto  ripulire la voce di John Lennon, separandola dal pianoforte. Quella demo da lui registrata in una cassettina alla fine degli anni ’70 è diventata, infatti, l’ultima canzone dei Beatles. Sir Paul McCartney, l’unico Fab Four insieme a Ringo Starr a potersi godere questo successo in parte postumo, si è detto sbalordito dall’accaduto ed ha aggiunto che si tratta di un momento «molto commovente».
In effetti il segreto che ha fatto riesplodere la Beatlemania degli ultimi giorni è un po’ questo, l’emozione di riascoltarli. Non importa poi tanto se Now and Then sia un capolavoro o meno. Su questo i fans (e la critica) si sono divisi e da una settimana discutono, argomentano, dibattono in maniera più o meno infuocata.
Ma i 50 milioni di stream globali totalizzati nei primi 7 giorni di uscita del brano contengono tutta la nostalgia e l’affetto che il mondo ancora riserva loro, tutta la malinconia di rivederli ancora una volta insieme nel docufilm di 12 minuti che ha accompagnato l’uscita della canzone, raccontandone la genesi. Anche in Italia, nonostante i numeri siano più timidi, si è sollevata comunque un’ondata d’amore.