L’ex premier presiede il gruppo di lavoro sulle nuove tecnologie, Londra invece nomina Hogart geniale esperto in Computer Science

La nomina di Giuliano Amato, 85 anni, alla guida della Commissione Algoritmi sull’intelligenza artificiale ha lasciato molti interdetti, fra cui il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Il solito pasticcio all’italiana, si direbbe, per un Paese che continua ad escludere i giovani talenti, spesso costretti ad emigrare altrove. Non tanto, comunque, per una questione anagrafica, essere anziani, infatti, non vuol dire per forza essere ignoranti sulle tecnologie, quanto per la mancanza di esperienza del Presidente emerito della Corte costituzionale in materia di intelligenza artificiale.
In Inghilterra, al contrario, il Governo ha nominato Ian Hogarth, 38 anni, laureato a Cambridge in Computer Science con tesi in Machine Learning, con 50 investimenti in startup e a capo di un fondo di investimento da 250 milioni di euro, recentemente inserito nella lista Time delle 100 persone più influenti nel proprio campo.
Di cosa si dovrà occupare la Commissione Algoritmi italiana? Dovrà produrre un’indagine conoscitiva sull’intelligenza artificiale per capire i possibili risvolti, positivi e negativi, per il mondo produttivo, in particolare sull’editoria e l’informazione. Tutti i Paesi del mondo stanno, tuttavia, affrontando il dossier in materia. Negli Stati Uniti, ad esempio, hanno lasciato alle grandi Aziende tecnologiche la possibilità di aderire volontariamente ad una sorta di codice etico, mentre l’Unione Europea ha approvato nel Giugno di quest’anno una proposta di legge che impone una serie di limitazioni.