In serata la Classifica potrebbe cambiare, ma intanto la vecchia Signora si gode il primato

La Juventus ha voluto comunque aspettare l’ultimo secondo e il trentesimo tiro in porta, per tornare in testa alla Classifica dopo 3 anni e 2 mesi, 1182 giorni per l’esattezza, dai remoti tempi della pandemia e di Maurizio Sarri. La partita contro il Verona è stata un’illogica sfilza di contraddizioni che stava per rimanere inchiodata sullo 0 a 0 se non l’avesse schiodata il più illogico dei bomber, Andrea Cambiaso, terzino appostato come un falco d’area a un metro dalla porta, vale a dire nel posto giusto per sbattere in rete il colpo di testa di Milik.
È finita in questo modo una serata imprevedibile e per molti aspetti indecifrabile. La squadra stava, infatti, rischiando di andare in bianco proprio nella serata in cui era stata meno sparagnina, lei che di solito si fa bastare poco per segnare l’unica rete che spesso le serve. Contro gli Scaligeri, 2 punti in 8 partite, ha invece tirato una volta ogni 3 minuti, ha avuto almeno una mezza dozzina di occasioni grosse e 2 gol di Kean (il migliore in campo) tolti dal Var, eppure stava per restare con un pugno di mosche in mano.
Ora è lì a godersi il primato, in attesa che in serata si consumino gli altri 2 importanti match di questa decima giornata di Campionato. Il finale in gloria ha così cancellato tutto, anche il livore dello Stadium verso un Arbitro insufficiente, ma non certo penalizzante per la Juventus se non per un possibile rigore di Tchatchoua su Chiesa. Feliciani ha, invece, chiuso spesso un occhio sul trattamento riservato a Djuric, specie su un colpo proibito di Gatti preferendo, magari, di essere illogico pure lui.

*L’immagine in evidenza è a cura di Stefano Guidi / Getty Images